Questa non è un’esegesi della letteratura mondiale bensì una breve panoramica sui miei autori preferiti. Di conseguenza, lungi dal citare i molti meritevoli, mi limito ad onorare coloro che hanno ispirato le mie azioni e carezzato i miei sogni. Sono un lettore veloce, ed anche se è vero che dimentico con la stessa rapidità con cui leggo, ci dev’essere un vaglio nel mio cervello che filtra le nozioni che mi sembrano superflue e trasmette all’archivio generale quelle interessanti. Almeno, spero che sia così. Quel che è certo è che della fitta matassa di libri che pian piano sono andati ad arricchire le librerie del piano di sotto –chiaro segno di appartenenza ad una sorta di seconda categoria- ho dei ricordi così vaghi che posso tranquillamente acchiapparne uno e rileggermelo avendo solo qualche lieve barlume di rimembranza. Protagonisti, assassini, bellissime fanciulle…assorbiti tutti nel grande compost delle informazioni non necessarie. Nomi, dilemmi, drammi, gioie… tutti mescolati nel calderone che ogni cosa riunisce ed uniforma e con gran senso di giustizia, spesso sopprime.
Uno degli autori che ho letto (e riletto) e che abita ancora al piano di sopra è Asimov. Scrive benissimo, è divertente ed appassionante ed ha la capacità di creare arazzi vastissimi, come la saga delle Cronache della Galassia (ah, dimenticavo: Asimov è fondamentalmente un autore di fantascienza, oltre ad esser stato uno scienziato insigne) o quella del ciclo dei robot, con invenzioni infinite ed avventure fuori porta.
Saltando qua e là per il vasto campo della letteratura e sempre senza aver diritto di dare o togliere il diritto all'imprimatur (e proprio per questo conservando il diritto di scelta e valutazione) ecco affiorare un altro scrittore di quelli che sarebbe bello non aver ancora letto e digerito: Tolkien. Come dicevo, quando uno scrittore mi piace si scatena in me una specie di furore collezionistico, quasi fosse mio compito riunirne le opere: mi succede anche con autori del piano di sotto (Grisham, Connelly, Follett, ecc., absit iniuria verbis), figuriamoci con quelli che han posto nella libreria principale. Perciò dopo aver letto il Signore degli Anelli mi son precipitato a leggermi “Lo hobbit”, che ne descrive l’antefatto e che è molto più breve e, a mio avviso, non soffre di una certa farraginosità che si ritrova nella più famosa opera di Tolkien. Ma tutte quelle vicende, sostenute e rese congruenti da un tessuto storico e geografico immaginario, proprio a causa dello svolgersi longitudinale e latitudinale degli avvenimenti mi hanno rimandato alla lettura del “Silmarillon”, che mutuando –almeno all’inizio- ritmi e rime delle antiche saghe nordiche (tipo Njal saga) riesce a rendersi noioso ai più: ma se si resiste se ne trae beneficio per una migliore comprensione di ciò che accade nei libri successivi. Mi son letto “Il signore degli anelli” mentre facevo il militare a San Giorgio a Cremano, Napoli: devo dire, un’ancora di salvezza.
Asimov e Tolkien, ancora America ed Inghilterra, fantascienza e fantasy. Chi sarà il prossimo?
arricazzo!
RispondiEliminainvidio le tue biblioteche, Scudo.
RispondiEliminainvidio che tu ne abbia una sotto ed una sopra e mucchietti di libri un po' di qua ed un po' di là...
un lusso che puoi permetterti quando hai una bella e grande casa. che vivi da molti anni e le cose ed i libri sanno da soli dove mettersi.
filisofia, scienza, storia, poesia, pittura, musica, cinema e mari e monti...
per esempio, ora vorrei alzarmi per consultare quel determinato libro. ma non posso!
non posso perché ho messo in vendita la casa(e, nota bene, sempre al principiare di una crisi immobiliare!). perciò la si deve svuotare e togliere i quadri e riporre in tanti cartoni i libri, appunto!
ma il ricovero attrezzi dove abito ora, nell'alta tuscia, è troppo piccino.
certo, anche qui ho una mini biblioteca ma è già occupata dai recenti acquisti libreschi, mentre i cartoni con i miei amati libri, stanno ammonticchiati in un garage a Porto Ercole.
la domanda schernevole che ricorre nelle notti insonni è: ci sarà una prossima casa e dove...?!
in quanto alle famose tre leggi della robotica, venivo regolarmente interrogato dal cugino Piero che non mi perdonava un solo errore.
Tolkien invece, ho dovuto "sorbirmelo" per la prima volta nel '69 quando conobbi Titti a San Candido. anch'io militare. ma non saprei dire se fu la mia salvezza...
cessato allarme!
RispondiElimina(pare...)
ma, gli "orari" di pubblicazione ti sembrano "normali"?!
(boh...)