sabato 16 febbraio 2013

Happy Brunette e l’Albicocco Afghano



              Happy Brunette si stava inoltrando a piedi nelle valli innevate dello Jammu quando vide che dall’altra parte del sentierino gli veniva incontro un europeo, improbabile come un giaguaro sull’Himalaya. Happy era come al solito vestito secondo la moda locale, bragonzi marroni larghissimi, camiciona marrone lunghissima, e quella specie di cappello di lana che sembra la sintesi di un turbante.  Era in caccia di piatti di terracotta indigeni, che sono molto simili ai piatti che si facevano in Italia nel Cinquecento. Un piatto italiano di quell’epoca costa moltissimo, e Happy, che è un onest’uomo, pur non spacciando per autentici i suoi (cosa che avrebbe potuto benissimo fare) riusciva a venderli con un lauto guadagno. Il suo sistema era di avvolgere tutti i piatti in tappeti antichi di varia natura, soprattutto kilim, per proteggerli, e poi riempire con questi pacchi dei robustissimi armadi locali di legno intarsiato. Il container così organizzato e spedito via nave valeva all’arrivo cento volte il suo valore di partenza.  Durante il loro breve incontro sui sentieri sotto il Tetto del Mondo, Happy scoprì che lo svizzero barbuto si stava portando dietro pezzi di radice di antichissimi albicocchi da lui scoperti non so in quale angolo sperduto del Kashmir, ad altitudini impossibili. Scambio di indirizzi. 
          Passò del tempo e cinque anni dopo lo svizzero informò Happy Brunette del fatto che era ritornato in quelle valli, da quegli stessi albicocchi, ed aveva prelevato le marze, cioè i rametti, per innestare gli alberelli che nel frattempo crescevano rigogliosi dalle vecchie radici, in Svizzera. Era insomma riuscito a portare in Europa una antichissima varietà di albicocco del Kashmir, ed aveva una storia magica da raccontare ai nipoti. Happy, nel frattempo, aveva scoperto nel Waziristan una fonte di bottigline, o meglio ampolle di vetro che avevano ben più di mille anni (è difficilissimo datare il vetro) e costavano un patrimonio già sul posto, quando erano intere, cioè praticamente mai. Ma lui comperava quelle rotte, che non valevano nulla, purchè avessero la parte bassa intatta: ne trovava parecchie, perché moltissime si erano spezzate all'altezza del sottile collo, ed una volta rotte non le voleva più nessuno. Nessuno, tranne Happy Brunette che le comperava per pochi centesimi e poi faceva innestare un piccolo collo di filigrana d’oro, che rendeva la frattura irrilevante ed invisibile e trasformava un pezzetto di spazzatura in un oggetto delizioso. Ne ha vendute a centinaia prima di abbandonare l'impresa, che implicava ricerche e trattative in un Afghanistan sempre più percorso dagli eserciti stranieri.

giovedì 14 febbraio 2013

Happy Brunette ed il tesoretto



          Fonte di storie rare ed inedite, Happy Brunette è un vero  mercante vecchio stampo, di quelli che un tempo partivano per esplorare luoghi lontani ed inusitati onde sperimentarne le possibilità commerciali, e ne ritornavano carichi di oggetti esotici ed esperienze sorprendenti.  Per anni le sue mete preferite sono state l’Afghanistan  ed il nord del Pakistan, che vi assicuro essere luoghi piuttosto avventurosi  da ben prima dei russi e degli americani. Ma certo anche il Kashmir con le sue meravigliose vallate e laghi circondati da immense montagne, il Ladak con le sue grotte di ghiaccio … Insomma, avete capito il tipo. 
          Uno così anche quand’è in Italia non può fare a meno di trovarsi coinvolto in qualche episodio strano ed inaspettato.  Un giorno Happy Brunette durante una fiera dell’antiquariato incontrò un vecchino, un finissimo incisore che in gioventù aveva creato con le sue mani i punzoni d’acciaio riproducenti le monete di Roma imperiale. Costui aveva fatto praticamente tutta la serie degli imperatori, mi pare un’ottantina di punzoni, fra dritto e rovescio. Con quei punzoni era possibile coniare le fattezze delle antiche monete in modo praticamente perfetto.
Si prendeva una lastrina d’oro, la si appoggiava su un supporto rigido coperto di pelle e si picchiava col mazzuolo sul punzone, così che la faccia e le scritte venivano impresse nell’oro. Ne risultava una perfetta riproduzione di preziose monete antiche, praticamente indistinguibili dai rarissimi originali. Intanto si era venuta formando in Italia una non troppo ristretta categoria di individui cha facevano montagne di quattrini a forza di corruzione e bustarelle, e che avevano difficoltà ad investire questi denari illegali. Alcuni di costoro divennero cacciatori di tesoretti, ovvero di quei gruzzoletti di monete d’oro che le antiche famiglie contadine nascondevano nei muri delle case di campagna per salvarle dagli invasori barbari o dal fisco dell’epoca e che ancor oggi si ritrovano di tanto in tanto nei vecchi camini, dietro le architravi, sotto le soglie. Happy Brunette fu testimone di uno di questi scambi, con il grifagno acquirente accompagnato dall’esperto (è impossibile essere veramente esperti di queste cose: alcuni originali sono rarissimi e sequestrati nei musei, impossibili da maneggiare, soppesare eccetera) ed il vecchino dall’aria innocente, falsario micidiale, che estraeva le monete del “tesoretto” una ad una cominciando dalle meno preziose per arrivare a quelle da venti, trenta, quaranta milioni di allora. L’esperto guardava, assaggiava, annuiva. Il compratore con gli occhi lucidi assaporava la nuova futura proprietà, felice del gagliardo investimento. A contrattazione conclusa, il nuovo proprietario se ne andava orgoglioso dell’acquisto, il vecchino se ne andava coi quattrini, l’esperto con la sua percentuale, Happy Brunette con una storia da raccontare. Dell’episodio non rimaneva traccia. Le monete sarebbero scomparse in qualche cassaforte privata, per mai più essere riesaminate. Happy Brunette è un uomo avventuroso, ma onesto. Ha comperato tutta la serie di punzoni dal vecchino che ormai si stava ritirando dagli affari, ed ha avviato una produzione di coniature su pasta di vetro colorata, che gli orafi e gioiellieri gli comperano volentieri perché sono bellissime e consentono di realizzare una linea completa di gioielli elegantissimi.