Stimolato, per non dire sospinto, dall’amico che temevo perduto in qualche lontano angolo del mondo sia fisico che virtuale e che velatamente ma non troppo mi fa notare che la riedizione di blogposts antichi e riveduti non può sostituirsi a nuovi originali, eccomi al lavoro.
Una intermittente luce gialla ed un rombo di motore appena attutito dalle dune nevose che circondano casa ed universo circostante ci segnalano che la salvezza è vicina e che il trattorone mandato dal Comune, sia pure ormai quasi al buio, è arrivato fin da noi. Ora, sia pure con catene montate e grandi slittamenti, oltre a dover rifinire il lavoro di pulizia con zappa e pala nei punti più difficili, possiamo scendere ed a stento risalire in macchina fino all’aia davanti casa. Oggi dunque ci prepariamo alla discesa ed a fare un’incursione alla Coop e se non basta all’Esselunga per prepararci all’evento preannunciato: ulteriori nevicate e, come il comune si è premurato di avvertirci, nessuna speranza che il trattore ritorni da queste parti. Hanno situazioni più vicine al paese e più popolate che necessitano di assistenza, e noialtri abitanti della montagna faremmo bene a traferirci in paese, ci dicono. In fondo, quassù ci sono solo due voti (non dicono).
Nel frattempo, occhio tondo ed attonito, sguardo perso sulla bianca distesa mai vista prima, i polli stanno per l’appunto appollaiati sul palo cagado vicinissimi uno all’altro, avendo temporaneamente superato i dissidi interni e le diatribe relative al pecking order ed al diritto di frequentare le cove. Lo spazio a disposizione fuori dalla casetta è in gran parte coperto di neve, e loro sono costretti a starsene in uno spazio ristretto, e dunque a trovare accomodamenti psico-sociologici che consentano di convivere senza sbranarsi a vicenda. La cosa strana è che le galline continuano a scodellare tre o quattro uova al giorno, cosa che d’inverno in genere evitano di fare. Ho preparato una bella lampadona rossa termica che di notte emana un lieve teporino, spero sufficiente a spezzare la morsa del gelo. L’acqua va loro cambiata spesso, perché ghiaccia in poche ore, ed ogni tanto è buona cosa portare loro un po’ di crusca e sfarinati vari appena intrisi d’acqua tiepida. Paglia sotto i piedi, grano e granturco a volontà: bella la vita del pollo. Per fortuna il primo giorno di neve alta mi sono aperto un sentierino fino al pollaio, una quarantina di metri spalati e rispalati che consentono un quasi agevole transito verso il pollaio e che offrono un piccolo pascolo anche agli uccellini disperati. Bricioline e farinette vengono lasciate qua e là, in luoghi da dove i pettirossi riescano a vedere i gatti in arrivo, perché anche i gatti seguono i sentierini puliti, e sanno benissimo che gli uccelletti vi saltellano infreddoliti.
La caldaia a legna fa il suo lavoro davvero bene. Tutti i termosifoni di casa sono belli caldi, e la casa stessa è confortevolissima. Un bel fuoco nel camino, un bel librone…Ah, dimenticavo la bottiglia di Merlot in purezza!
e vaaaii...!
RispondiEliminaquesto è lo Scudo che vogliamo noi villani di complemento ed enduristi a tempo perso!
la sceneggiatura Di fiocco in fiocco (bellissima), sembra prendere "Dalla vita di un alpinista" del giuliano Julius Kugy con richiami a "Shining"(...una intermittente luce gialla e rombo del motore attutito dalle dune di nevose...)...
e lo stupore , più che per le ardite salite e gli slittamenti, ti prende quando leggi del più unico che raro sincretismo alimentare che convive in quel di Castiglion Fiorentino(ma se è sotto Arezzo !?). insomma, nella inosuale compresenza di Coop(Falce&Carrello) ed Esselunga(Caprotti) sotto il 44° parallelo!
e che dire dell'"occhio tondo ed attonito" dei polli!
sarà pure per come li tratti: lampada termica a luci rosse tipo privée...stupefacente!
altro che i miei ruspanti neandertal mugellesi, che solo dopo il primo mezzo metro di neve son discesi dagli ulivi per dirigersi umiliati nel pollaio.
a proposito di era glaciale, qui nell'alta tuscia, uso raggiungere l'alimentari del paesino con il trattorino Goldoni che funge, con neve consistente, ma devia sui tratti pendenti e ghiacciati( ahi ahi...)
ma ora devo assolutamente salutarvi.
Winston è da venti minuti che si rotola sulla neve e temo si tramuti in un siberian husky!
un caloroso abbraccio, allora, confortevolissimi montanini, fratelli d'isolamento e di previlegi silvestri incomunicabili ai più...
al
(a proposito, che si dà al pettirosso ed alla cincia, notoriamente insettivori?)