Accarezzandosi la barba Happy Brunette pensava a come
riempire quegli spazi vuoti che il suo occhio esperto vedeva sarebbero rimasti
dopo aver riempito il container di parte della mercanzia raccolta e depositata
nel pazzesco capannone del suo spedizioniere a Peshawar. Da un paio di settimane aveva continuato a
far affluire casse di piatti –quelli quasi identici ai piatti medioevali
nostrali-, tappeti kilim in cui avvolgerli ed armadi massicci da usare come
casse di protezione. Decise di farsi un giro nel bazaar, un posto dove non
andava quasi mai perché troppo battuto dai mercanti locali e dai polverosi
turisti in caccia di ricordi. Alla fine
dell’esplorazione che lo aveva portato nei vicoli retrostanti il bazaar, si
ritrovò con un carretto sospinto da un ragazzetto e quattro casse pesantissime
piene di sacchetti di stoffa, a loro volta pieni di una merce che nessuno
trattava mai perché priva di valore: radici di pietre dure.
Happy Brunette era
un conoscitore di pietre dure e semipreziose, e sapeva benissimo che nei
retrobottega di ogni mercante di pietre ci sono quintali di rimasugli di
radici, o matrici, di turchese, smeraldo, rubino, zaffiro, topazio eccetera.
Sembrano sassi qualunque, non valgono praticamente niente; sono il leftovers di
ogni operazione con pietre di valore ai
primi passaggi di mano, quando i cercatori le portano ai grossisti e ai
distributori che dagli informi conglomerati provenienti dalle valli del Tetto del
Mondo estraggono le parti preziose e gettano via le parti inutili, quelle che
non luccicano
Nel container finirono svariati sacchi di queste radici, che
ancora contenevano tutto il potenziale di colore tipico della splendida pietra
che avevano generato e covato milioni di anni prima, ma in forma opaca, non
cristallizzata. I sacchi viaggiarono, arrivarono e continuarono a vivere
un’oscura esistenza anche dopo il loro arrivo in Italia, rimanendo nei
magazzini di Happy Brunette a costituire parte di quel vasto brodo primordiale
di informazioni da cui ogni tanto scaturivano le sue idee, o a cui la sua
creatività attingeva. Vivere con le pietre colorate, toccarle, conoscerle, con
il tempo aveva dato a Happy Brunette una sensibilità speciale. Ogni famiglia di
pietre ha delle particolari caratteristiche guaritorie, ed ogni singola pietra
può specializzarsi fino a diventare un bisturi energetico, come sanno coloro
che si occupano di cristalli e di riallineamento dei chakras. Si tratta di una
conoscenza e pratica complessa che richiede dell’allenamento prima di essere
utilizzata, ed una caratteristica della quale mi ha sempre affascinato: i
cristalli possono aiutare a trovare le cose perdute. A parte questa
utilitaristica funzione è tuttavia vero che per la loro natura piezoelettrica
le pietre cristallizzate emanano una vibrazione (con il palmo della mano potete
sentire il venticello fresco che esce dalla punta di un cristallo di quarzo)
che influenza ed allinea, in termini di energia, i nostri chakras. Io ho
conosciuto una famiglia di dieci meravigliosi cristalli di smeraldo
dell’Arkansas, ciascuno lungo come un dito della mano, che sono passati da
sciamana a sciamana per decine di generazioni. Sono rarissimi e preziosissimi,
e se ne avverte immediatamente il potere anche solo sentendone parlare.
Ora, siccome questa divagazione mi ha un po’ distratto,
quello che Happy Brunette fece con le sue radici ve lo racconterò fra un po’.
vigliacco...!
RispondiEliminaCaro Scudo, le tue belle radici di smeraldo m'han portato direttamente a scoprire le...meditazioni sataniche!
RispondiElimina(passando per l'allineamento dei chakras, beninteso)
Ora, di tutto quello che ho letto, due son le cose che m'han colpito:
-il venticello fresco che esce dalla punta di cristallo di quarzo(quello degli orologi?)
-e l'uso delle ciotole in cristallo che, in corretta armonica, può attivare ed allineare gli chakras
Immagino che, lassù nei magici Meli, punte di quarzo e ciotole di cristallo, nascano come i funghi.
Perciò, se mi permetti, io avrei già scelto il posticino dove allinearmi ed attivare un bel pisolino estivo: là dove sgorga la sorgente, formando un ruscelletto tra gli alberi...
Mmmm...già mi sento meglio!