mercoledì 6 marzo 2013

Happy Brunette e le Radici di Smeraldo



           Accarezzandosi la barba Happy Brunette pensava a come riempire quegli spazi vuoti che il suo occhio esperto vedeva sarebbero rimasti dopo aver riempito il container di parte della mercanzia raccolta e depositata nel pazzesco capannone del suo spedizioniere a Peshawar.  Da un paio di settimane aveva continuato a far affluire casse di piatti –quelli quasi identici ai piatti medioevali nostrali-, tappeti kilim in cui avvolgerli ed armadi massicci da usare come casse di protezione. Decise di farsi un giro nel bazaar, un posto dove non andava quasi mai perché troppo battuto dai mercanti locali e dai polverosi turisti in caccia di ricordi.  Alla fine dell’esplorazione che lo aveva portato nei vicoli retrostanti il bazaar, si ritrovò con un carretto sospinto da un ragazzetto e quattro casse pesantissime piene di sacchetti di stoffa, a loro volta pieni di una merce che nessuno trattava mai perché priva di valore: radici di pietre dure. 
          Happy Brunette era un conoscitore di pietre dure e semipreziose, e sapeva benissimo che nei retrobottega di ogni mercante di pietre ci sono quintali di rimasugli di radici, o matrici, di turchese, smeraldo, rubino, zaffiro, topazio eccetera. Sembrano sassi qualunque, non valgono praticamente niente; sono il leftovers di ogni operazione con  pietre di valore ai primi passaggi di mano, quando i cercatori le portano ai grossisti e ai distributori che dagli informi conglomerati provenienti dalle valli del Tetto del Mondo estraggono le parti preziose e gettano via le parti inutili, quelle che non luccicano 
         Nel container finirono svariati sacchi di queste radici, che ancora contenevano tutto il potenziale di colore tipico della splendida pietra che avevano generato e covato milioni di anni prima, ma in forma opaca, non cristallizzata. I sacchi viaggiarono, arrivarono e continuarono a vivere un’oscura esistenza anche dopo il loro arrivo in Italia, rimanendo nei magazzini di Happy Brunette a costituire parte di quel vasto brodo primordiale di informazioni da cui ogni tanto scaturivano le sue idee, o a cui la sua creatività attingeva. Vivere con le pietre colorate, toccarle, conoscerle, con il tempo aveva dato a Happy Brunette una sensibilità speciale. Ogni famiglia di pietre ha delle particolari caratteristiche guaritorie, ed ogni singola pietra può specializzarsi fino a diventare un bisturi energetico, come sanno coloro che si occupano di cristalli e di riallineamento dei chakras. Si tratta di una conoscenza e pratica complessa che richiede dell’allenamento prima di essere utilizzata, ed una caratteristica della quale mi ha sempre affascinato: i cristalli possono aiutare a trovare le cose perdute. A parte questa utilitaristica funzione è tuttavia vero che per la loro natura piezoelettrica le pietre cristallizzate emanano una vibrazione (con il palmo della mano potete sentire il venticello fresco che esce dalla punta di un cristallo di quarzo) che influenza ed allinea, in termini di energia, i nostri chakras. Io ho conosciuto una famiglia di dieci meravigliosi cristalli di smeraldo dell’Arkansas, ciascuno lungo come un dito della mano, che sono passati da sciamana a sciamana per decine di generazioni. Sono rarissimi e preziosissimi, e se ne avverte immediatamente il potere anche solo sentendone parlare.
         Ora, siccome questa divagazione mi ha un po’ distratto, quello che Happy Brunette fece con le sue radici ve lo racconterò fra un po’.

2 commenti:

  1. Caro Scudo, le tue belle radici di smeraldo m'han portato direttamente a scoprire le...meditazioni sataniche!
    (passando per l'allineamento dei chakras, beninteso)

    Ora, di tutto quello che ho letto, due son le cose che m'han colpito:
    -il venticello fresco che esce dalla punta di cristallo di quarzo(quello degli orologi?)
    -e l'uso delle ciotole in cristallo che, in corretta armonica, può attivare ed allineare gli chakras

    Immagino che, lassù nei magici Meli, punte di quarzo e ciotole di cristallo, nascano come i funghi.
    Perciò, se mi permetti, io avrei già scelto il posticino dove allinearmi ed attivare un bel pisolino estivo: là dove sgorga la sorgente, formando un ruscelletto tra gli alberi...
    Mmmm...già mi sento meglio!

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