mercoledì 21 agosto 2013

Little Grillo 4


        Ombre danzanti accarezzavano le pieghe segrete e gli invisibili angoli delle dimore sull’albero, e la Luna splendeva fra le foglie che imbrunivano, ricamando la magica coltre della Piccola Grande Quercia. Il soffice movimento ondeggiante del rametto più sottile del Ramo Lungo era gentilmente incoraggiato dalla brezza lunare, e le ultimissime foglie danzanti riuscivano quasi a toccare quelle di un ramo della Quercia Sorella che abitava lì accanto.
Little Grillo e la sua nuova amica Grillina stavano suonando all’unisono, seguendo il ritmo del ramo ondeggiante, ed erano così felici di stare insieme che nemmeno il buio vuoto che si apriva proprio sotto di loro riusciva a spaventarli –come ci si sarebbe potuto aspettare. La loro musica benefica e guaritoria riempiva lo spazio intorno, e loro suonavano e suonavano mentre aspettavano che la brezza cessasse un momento per fare il grande salto verso l’altra Quercia.
       Il ramo all’improvviso affondò, e la Grande Civetta che era appena atterrata si avvolse nelle ali vellutate e salutò i due violinisti col suo “Hoot!” amichevole:
-“Sono contenta di vederti, Due Occhi di Civetta,. Sono felice di vedere che hai una bellissima amica con te…Hmmm…potrei sapere come si chiama?”-
-“Oh, Grande Civetta, meno male che sei venuta!… Lei è Grillina, la mia compagna… Stiamo cercando di saltare dall’altra parte per raggiungere quel ramo laggiù…”-
-“Ho hoo – disse Civetta - vedo, vedo…Be’, certo sembra un salto pericoloso! Hmm.. – si accigliò – ma…Perché volete abbandonare questo ramo? Non siete felici qui?”-
-“Sì, sì, siamo felici. Ma si tratta di Grillone, il mio fratello maggiore: vuole che gli paghi l’affitto per poter stare sul ramo, ad io non possiedo nulla…Che cosa posso dargli?… Devo andarmene per forza.”-
-“Oh, ho, capisco –disse Civetta- Sì, è difficile per la Gente della Foresta, quando qualcuno di noi si dimentica la Promessa dell’Armonia e diventa tirannico e prepotente…Be’, miei piccoli amici, di sicuro mi mancherete, voi e la vostra canzone. E, per piacere, permettetemi di aiutarvi ad attraversare. Potete arrampicarvi sulla mia schiena ed io vi porterò dall’altra parte, o anche più lontano se volete.”-
        La cortese Civetta era  veramente molto gentile: occorre considerare che le Civette odiano la sensazione di avere qualcosa di estraneo in mezzo alle piume e penne; ma un amico è un amico, e fra la gente della foresta è costume accettare un po’ di fastidio personale per aiutare un amico, e persino una semplice conoscenza che sia nei guai.
Così i due grilli vennero trasportati sul ramo della Quercia lì accanto –non volevano andare più lontano di così- ed appena si sentirono al sicuro cominciarono a suonare la loro melodia, per pura gioia e gratitudine. La Grande Civetta sorrise apprezzando la allegra canzone, a poi silenziosamente volò via nella notte.
       Il Sole percorreva il cielo in pieno splendore, e la Piccola Grande Quercia era viva e vibrante delle voci e dei suoni della sua multiforme famiglia: Api, Uccelli, Calabroni, Grilli e Cicale cantavano e cinguettavano e ronzavano come una vivace e complicata orchestra. Solo le urla rabbiose di Grillone all’opera nel suo giorno di riscossione turbavano la serenità del giorno.  Tenendo le Coccinelle a briglia corta in modo che non potessero arrivare a leccare con le linguette la rugiada dalle foglioline, Grillone stava tormentando un Bombo rotondetto e impolverato di polline che si era fermato un momento sul Ramo Lungo, nel corso di un volo di ricognizione. Il Bombo sembrava a suo agio e per nulla scosso dalla sfuriata, e questo faceva diventare Grillone –che non poteva sopportare di non esser preso sul serio- sempre più rabbioso e sguaiato. In effetti, era talmente preso che quasi non si accorse che la Grande Civetta, perfettamente puntuale all’appuntamento, era apparsa fra le lucide foglie verdeggianti.
-“Ah, ha! Sei arrivata finalmente! Mai puntuale, eh?- urlò Grillone alla Civetta, scordandosi del Bombo. –Tu, pigra d’una Civetta, speravi che me ne dimenticassi, eh? Ma io non dimentico, e non perdono! E’ ora di pranzo: cosa intendi fare per me?”-
       I grandi occhi della Civetta erano come lune gemelle. immense e dorate e Grillone le vedeva avvicinarsi sempre di più, venire sempre più vicino…Così vicino che a malapena sentì la voce vicinissima della Civetta che diceva:
-“Sì, è proprio ora di pranzo.”-

1 commento:

  1. mi è sempre stato simpatico l'aviotrasportato Bombo.
    molto si discusse,illuministicamente, sulla sua possibilità di volare. bello cicciotto com'è sembrava inadatto...ma lui, imperterrito, volava e volava con quel frastuono simile ad un piccolo elicottero!
    (profondi studi aereonautici dimostrarono-per sua fortuna- che sì, può volare!)

    e la Civetta?
    lei è silenziosissima ed incantevole. meriterebbe certo una collocazione prestigiosa tra le costellazioni. suona bene: Costellazione Civetta. ma non c'è!
    né nell'emisfero boreale né in quello australe.
    si, c'è un ammasso Civetta in Cassiopea ed una nebulosa planetaria nell'Orsa Maggiore. robetta, se si considera l'importanza che rivestiva nell'antichità il fascinoso rapace notturno...!

    ma veniamo al nostro eroe: il grillo.
    fa cri-cri e le cicale?
    impossibile prendere informazioni su internet. se scrivi grillo esce 99 su 100 quel coglione di Beppe.
    ma se clicchi su cicala esce un interessantissimo rapporto su liberismo-socialismo e formichismo-cicalismo. tutto da leggere!

    ma ci aveva già pensato il vecchio Esopo, cinque secoli prima di Cristo, a metter tutti d'accordo: sì certo, il rock aiuta a vivere ma, se non c'è chi paga il biglietto...

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