martedì 13 agosto 2013

Little Grillo 1


Little Grillo viveva sul Ramo Lungo, uno dei rami più vecchi e possenti della Piccola Grande Quercia, vicino al limitare meridionale  della Foresta Vivente. Era un giovane grillo curioso per natura e desideroso di esplorare il Ramo Lungo per quanto  possibile, spesso fermandosi solo per intonare la sua allegra canzone che rifletteva la luce delle stelle fra le foglie e solleticava con gentilezza il tenero muschio che copriva l’antica corteccia.
       La Piccola Grande Quercia era molto contenta di ospitare il gran numero di creature che abitavano il meraviglioso labirinto del suo immenso fogliame: lei era l’albero più anziano dei dintorni –in effetti era uno degli esseri più antichi di tutta la Foresta- e la sua esperienza era profonda e secolare. Sapeva, naturalmente, che alcuni degli animalini che avevano trovato rifugio fra le sue foglie non apprezzavano la loro fortuna e che non si sarebbero mai sentiti grati per la protezione, il cibo, la compagnia che procurava loro. Tuttavia era una saggia nonna, e dunque sapeva anche che tutto passa e si trasforma, e che tutte e tutti noi dobbiamo cantare la nostra canzone in questo Mondo stupendo.
       Un giorno Little Grillo avvertì una presenza sopra di sé e mentre un brivido percorreva le sue delicate elitre si girò e vide un Grande Essere posato su un ramo appena più in alto, e l’Essere aveva due enormi occhi che lo fissavano. Grillo era paralizzato dalla paura, ma la Grande Civetta, perché era proprio lei, con gentilezza fece :”Hu, hu!”, e soggiunse: ”Non aver paura, piccolo amico. Ho sentito la tua melodia e volevo vedere chi era quel Portatore di Fortuna che suonava quell’allegra e vivace canzone. Adesso ti ho visto, e vedo che hai una Civetta nell’occhio.”
       “Mmm… piacere mio, Grande Civetta, signora, io, io… Io sono Little Grillo, signora…”  Mai prima d’allora in vita sua Grillo aveva visto un essere alato così possente, e nella sua meraviglia era anche terrorizzato all’idea d’essere mangiato lì per lì.  “Sono contenta di averti conosciuto, Un Occhio di Civetta, -disse la Civetta- e grazie per la tua canzone. Ho già mangiato, non devi preoccuparti… Ed adesso vedo che in realtà hai due civette negli occhi, così tu sei Due Occhi di Civetta, piccolo amico.”  E con queste parole la Grande Civetta volò via.

1 commento:

  1. Due Occhi di Civetta
    "l'acqua di una lacrima d'addio
    sarà l'ultimo regalo
    che da voi riceverò"

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