lunedì 10 giugno 2013

Il Cerchio della Legge 7

Il Cerchio della Legge 7


Brillano splendenti le stelle ed il tanto desiderato fresco della sera si trasforma in un frizzante freddo notturno, tenuto a bada dalle coperte di Medicina che ognuno si è portato come parte del corredo ed in cui si è avvolto prima di sedersi attorno al piccolo fuoco da campo. Le coperte Pendleton hanno disegni e colori bellissimi ed evocativi, si tratta di riedizioni delle decorazioni usate fin dai tempi antichi e tradizionalmente indossate nelle cerimonie: Buffalo, Four Directions, Morning Star, Fire Bird… anche i nomi delle coperte ed i poteri a cui sono dedicate danzano intorno a noi, nell’aria che si muove appena. Le grandi querce e le madronas dal tronco rosso, le migliaia di neonati abeti Douglas e qualche cervo che di tanto in tanto si avvicina sembrano incuriositi dalla presenza di questo gruppetto di persone: tuttavia le piante e gli animali sono sensibilissimi all’atmosfera cerimoniale e la loro presenza è quasi un’assistenza, un supporto, un interessamento amichevole.
Swan è avvolta da uno scialle dorato, cappello da cow-boy con penna di falco, immancabile Maglite a tracolla (non ci si incammina dopo l’imbrunire sui sentieri delle montagne della California senza una buona pila che illumini un bel tratto di cammino: troppo pericoloso imbattersi inaspettatamente in un orso, gatto selvatico, puma…). 
“Dancers!” Se qualcuno di noi si è addormentato, adesso è certo ben sveglio..  “Dancers! Il grande insegnamento del Circle of Law si spiega davanti a voi come un arazzo intessuto di simboli e disegni che sarà vostro compito, negli anni a venire, studiare e dipanare. Io vi farò qualche esempio, ma la maggior parte del lavoro spetterà a voi. La saggezza dei nostri Antichi insegna che nessuna informazione debba essere accettata supinamente, senza esser sottoposta a critiche, anche feroci e spietate. E’ la Medicina del Dancing Hammer, il Martello Danzante. Ogni informazione deve essere sottoposta ai colpi del Martello Danzante, e solo quando avrà dimostrato di rimanere intatta, di non rompersi sotto gli urti e gli scossoni, potrà essere considerata valida. Se si rompe, se non resiste agli attacchi inquisitivi, l’informazione va rifiutata. Vuol dire che per noi non funziona. Ognuno deve usare il Dancing Hammer sulle informazioni che gli o le vengono date, perché ognuno è responsabile di ciò che fa entrare nel proprio cerchio di consapevolezza.”
Mi piace questo insegnamento del Martello Danzante perchè istituzionalizza un atteggiamento critico ma non astioso verso ciò che quotidianamente ci viene propinato, e nel mondo da cui provengo, invece, la regola è che chi governa si esprime per dogmi, leggi, regole indiscutibili ed “uguali per tutti”. Ma siamo tutti diversi, perciò è vero che ognuno deve poter dare il proprio assenso solo se è d’accordo. Penso che un capo, una capa, saranno tanto più efficacemente obbediti in caso di necessità ed emergenza quanto meno avranno insistito per ottenere cieca obbedienza su argomenti poco importanti o strettamente individuali.
“La nuova legge viene dunque presentata al Consiglio dal capo e dalla capa adolescenti, cioè dai due giovani che siedono nell’Est. Il consiglio è una riunione formale e ci sono delle procedure da seguire. Non è un’esigenza burocratica, ma funzionale, ed una delle norme da rispettare consiste nell’aver diritto di parlare solo quando si impugna il talking-stick, quel bastone che va tenuto in mano per tutto il tempo del proprio intervento fino a che viene passato al prossimo capo, che a quel punto può esprimere la  sua opinione. Nessun altro interviene, non è né tempo né luogo per discussioni, battute, litigi. Finita la presentazione, l’adolescente si deterge il sudore dovuto all’emozione e passa il talking-stick al vicino che siede alla sua sinistra, nella posizione del Sud-Est. Qui siedono i Peace Chiefs, i Capi di pace, donna e uomo. Un capo di pace ha il compito di fare del suo meglio per trovare argomenti in favore della conservazione della pace: pace sociale se la legge riguarda i rapporti interni alla tribù, pace con le tribù vicine se dalla nuova proposta spirano venti di guerra. Deve insomma voltare e rivoltare la nuova legge per trovarne ogni debolezza, ed articolare affinchè il concetto di pace sia e rimanga ben presente nelle menti degli/delle altri capi. Per coprire il ruolo di Peace-Chief la persona deve avere una buona conoscenza delle armi, deve aver combattuto ma non deve aver mai ucciso nessuno se non in battaglia. Deve insomma conoscere bene l’argomento ma non deve averne subito le conseguenze maculatorie, perché esistono delle maculazioni dello spirito che le nostre azioni si lasciano dietro, tracce del nostro passato che, per quanto invisibili, influenzano il nostro pensiero (noi occidentali troviamo un po’ difficile da capire il meccanismo di funzionamento di questo aspetto della psiche). Quando ha concluso la propria argomentazione il capo di pace consegna il talking-stick alla capa o capo che gli sta accanto, nel Sud.

Nessun commento:

Posta un commento