giovedì 2 maggio 2013

Il Cerchio della Legge. 4

Il Cerchio della Legge. 4


         “Nel Cerchio della Legge si discutevano le nuove leggi, quelle che via via la tribù riteneva opportuno darsi. Quando un membro della tribù pensava che una nuova legge fosse necessaria, cercava di farsene un’immagine chiara in modo da poterla descrivere e spiegare, e poi la presentava ai Law Dogs, cioè le Cape ed i Capi della Legge, ed i suoi guardiani. I Law Dogs erano i conoscitori di tutte le leggi della tribù, oltre che delle grandi Leggi Naturali e delle Leggi  Sacre. Il loro compito, quando veniva loro presentata la proposta di una nuova legge, consisteva nel vagliarne l’originalità e la congruenza con le altre leggi preesistenti: oggi si direbbe che ne valutavano la costituzionalità. Ogni proposta doveva naturalmente armonizzarsi con le due fondamentali Leggi sacre: ‘Tutto nasce dalla Donna’ e ‘Nulla sarà fatto che possa nuocere ai bambini’.
         “Avuto, per così dire, il nulla osta dei Law Dogs, la nuova legge veniva introdotta per la prima volta nel Consiglio passando dalla Porta dell’Est, la Porta dello Spirito, dove sedevano i due Capi adolescenti, maschio e femmina: era compito loro presentare le nuove leggi affinchè venissero discusse. Spesso erano loro stessi, gli adolescenti, ad individuare nuove leggi che rispondessero alle nuove esigenze della tribù: in fondo questa è proprio una delle caratteristiche dell’adolescenza, di esser sensibile ai cambiamenti delle circostanze e desiderosa di rinnovamento.  L’energia della giovane età e la libertà di pensiero che caratterizzano quel periodo della vita consentono di aver punti di vista ed opinioni originali, spirito di osservazione e spinte esplorative che più tardi possono affievolirsi in routines consolidate. Ma i nostri antichi e le nostre antiche sapevano molto bene che una società che non ascolta i suoi giovani è destinata a rattrappirsi intorno ai vecchi fuochi morenti, e dunque erano i giovani a sedersi nella direzione dell’Est, il luogo della creatività, della luce, della sessualità, dell’energia del sole nascente, ed erano loro a presentare al consiglio la nuova legge.”
         C’è un momento in cui una brava insegnante si accorge che il vaso dei suoi discepoli è pieno e che non è più in grado di accogliere e trattenere ulteriori informazioni. Inoltre esiste una procedura, nel trasferimento di nozioni magiche, per cui è opportuno lasciare a chi ascolta la possibilità di immedesimarsi nel racconto e di seguirne lo svolgimento ‘nel sogno’. Eravamo ridiventati tutti adolescenti, a questo punto, ed il nostro inconscio avrebbe elaborato nuove leggi necessarie al nostro cerchio interiore, al nostro personale sviluppo. Ma per il momento Swan aveva deciso che eravamo saturi e che era tempo per noi Dancers di rientrare nel cerchio della Danza e prendere le rispettive posizioni, pronti per l’ultima danza della giornata. La conca in cui sorgeva la struttura cerimoniale era torrida ed immobile, ed io cercavo di ripararmi meglio che potevo dai raggi del sole pomeridiano che riuscivano ad infilarsi fra le foglie della fragile capannuccia di cat-tails e piante palustri –ogni danzatore aveva un simile rifugio- situata all’inizio del mio percorso di danza. I vari percorsi convergevano in linea retta verso i due pioppi cottonwoods che erano stati piantati qualche anno prima proprio a quello scopo e che rappresentavano la meta della corsa di ciascun danzatore e danzatrice.

1 commento:

  1. sono qui, caro mio, come affranto e nel contempo rinvigorito dalla pioggia battente, improvvisamente arrivata.
    attendo una telefonata. quella del veterinario Zigler, che mi dirà quando potrò riprendermi la canina Sasha, appena operata di tumore alla mammella.
    l'altra, Unghietta, rimasta momentaneamente sola, piange.
    così le ho portato un bell'osso polposo. scodinzola felice.

    ed eccomi qui, Scudo, a godermi il tuo Cerchio a puntate(n°4), che mi riporta agli anni vaghi della nostra intensa giovinezza, fatta di "Intrepido" prima e "Tex" dopo. fatta di archi e freccie e di straordinariamente felici lotte corpo a corpo, col nostro migliore amico!
    rilegherò di certo, i tuoi diari californiani, preziosi e perfetti ma, fantastico sarebbe accompagnarli in una dispensa col sonoro.
    cioè, mentre si legge serenamente il testo, una musica accompagna la lettura. potresti calibrare il ritmo con le emotività del testo, rallentando od accelerando come conviene.
    insomma, una musica alla Andro Cecovini, per intenderci, andrebbe benissimo...

    p.s.
    in mancanza di meglio mi son messo in cuffia "Money" dei Pink Floyd. di questi tempi di stretta attualità!

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