sabato 20 aprile 2013

ll Cerchio della Legge

Il Cerchio della Legge, 1



         Eravamo esausti, ben più di quanto fossimo mai stati prima nel corso delle nostre vite. Io ero uscito dal cerchio della Danza in uno stato di trance, guidato dal desiderio dell’ombra e dal miraggio di quei tenui aliti d’aria che ogni tanto percorrono i sentieri fra gli alberi, anche nelle estati più torride. Raggiunta la zona d’ombra ero precipitato al suolo cominciando a riposare già durante il breve viaggio da eretto a prono. Le braccia abbandonate, la guancia posata su foglie e rametti, ghiande e sassolini. Oblìo, respiro, zanzare, oblìo. Ma non ore di oblìo, bensì pochi minuti, forse un quarto d’ora. Poi ecco avvicinarsi l’antipatico rumore del quad di Swan, che segnalava la fine del dolce riposo: ci volevano ancora uno o due minuti prima che il rumore ci raggiungesse, facesse il giro della radura e si fermasse un po’ più in là, dando a Swan il tempo di aggiustarsi la casacca dorata ed il cappello e di prendere la cartellina con i fogli della storia del giorno. I quegli ultimi istanti occorreva raccogliere le forze, disperdere le nubi e sedersi a gambe incrociate sul posto, assumendo un’aria attenta ed interessata, come se del dolce letto di foglie non ci importasse più niente, adesso che erano arrivati gli insegnamenti. Ed in effetti l’insegnamento di oggi sarebbe stato uno dei più importanti, uno dei più antichi e sofisticati.
        
         “Good afternoon, Dancers!”  Swan non era molto alta, ma il suo portamento, la cura del trucco, la sua bellezza elfica e la sicurezza con cui muoveva ogni passo e pronunciava ogni parola ne facevano una figura di rilievo. Anche il ruolo che ricopriva nella piccola tribù le conferiva un’aura che potere che richiedeva rispetto ed attenzione. Dopo il capo supremo Swan era il primo ufficiale, insieme a Falcon, ed entrambi, come da tradizione nativa americana, erano in posizione di potere assoluto.
         “Dancers!” Il suo sguardo era rivolto verso di noi, ma non si fermava su nessun viso e non si focalizzava su alcun dettaglio. Compito di Swan in quella circostanza era di sentire l’energia, di percepire quale sarebbe stato l’approccio che meglio avrebbe permesso alle complesse informazioni che stava per darci di farsi strada nelle menti del gruppetto di dieci danzatori e danzatrici seduti all’ombra delle madronas, alterati da due giorni di digiuno da cibo e acqua, sempre danzando sotto il rovente sole della California del Nord.
          Eravamo al tramonto del secondo giorno di Danza del Sole, e quanto ad alterazione non potevamo certo lamentarci. Domani sarebbe stato il terzo giorno, il più micidiale dal punto di vista fisico, ma molto speciale dal punto di vista psichico. Poi, il quarto giorno, sarebbe stata portata l’Acqua. E poi la Danza sarebbe stata conclusa, ed infine celebrata con una grande festa. Ma nel frattempo eravamo sotto le madrone, preda di poco rispettose zanzare e tenuti svegli dallo sguardo di Swan e dall’imminente lezione.
         “Dancers! Sveglia!” Lievi movimenti circospetti, qualche aggiustamento di assetto da parte nostra. “E’ tradizione antica che la sera del secondo giorno della Danza del Sole e della Terra venga condivisa con i Seekers una delle più importanti e sofisticate Ruote di Medicina: il Cerchio della Legge”.  Se fossimo stati meno stanchi forse avremmo reagito con maggiore entusiasmo, ma i nostri corpi pur sollecitati dall’esca appetitosa non ne volevano sapere di manifestare alcuna eccitazione visibile. Sapevamo che il Cerchio della Legge era, ed è, una delle Ruote più ambite e potenti, uno strumento fondamentale per il lavoro personale ed una mappa molto sicura per chi esplora la psiche. Ma mentre le nostre menti si schiudevano al richiamo di Swan, richiamo che prometteva acqua di conoscenza per la nostra sete di informazioni, i corpi giacevano ottusi dalla stanchezza e dalla sete, e noi potevamo assistere al verificarsi di una dicotomia corpo-mente che avrebbe permesso, speravamo, il transito di concetti antichissimi e nuovissimi.

1 commento:

  1. esattamente oggi ho terminato Butcher's Crossing di John Williams che, per venti giorni, ha avuto il potere di sospendere problemi e preoccupazioni facendomi volare sulle ubertose praterie del Kansas e tra le segrete valli del Colorado.
    mentre centellinavo l'ultima pagina temevo il risveglio. i soliti problemi. i progetti abortiti. Jonas che avrà vent'anni nel duemila ed io che fra vent'anni ne avrò novanta.

    ma no! non è possibile un tale tempismo!(normale per il brujo Scudo...)
    ecco pronta la passerella tesa tra le due spalle del canyon, come un invito a continuare a volar sopra le miserie, sopra le crisi ed i muri mai caduti.
    -lascia perdere i morti e pensa alla vita- mi dice il Cerchio, quel Cerchio della Legge che racchiude la retta via...

    ieri mi son messo comodo nel mio boschetto ripulito. circondato da ciclamini e steso su un tappeto di margheritone bianche e viola.
    mi godevo le ultime pagine e pensavo che dovevo dirtelo.
    volevo scriverti affinché tu scrivessi del Cerchio della Legge e di ogni altra formula che potessi comprendere.
    peccato tu non faccia più incontri...
    certo, da quel poco(o tanto) che mi hai detto a proposito della sindrome di Monti(gli "illuminati" fatalmente soffocano nel loro incenso), m'immagino tu disapprovi ogni forma di proselitismo. perciò ben mi guardo dall'importunarti a proposito delle tue iniziazioni e ricerche spirituali.
    immagino di averti già scocciato abbastanza con quel presuntuoso invito a scrivere a Grillo!

    ma ora rieccomi rapito dal Cerchio della Legge 1, due, tre...good afternoon, Scudo!

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