Supergrandinata cominciata con sospetti ticchettìi sui lucernai per poi rapidamente evolversi in un quarto d’ora di martellamento che alla fine ha lasciato sul suolo varie chiazze bianche come se fosse nevicato. Mi sono attaccato alla campanella il cui suono notoriamente combatte e disintegra il nemico, ma il nemico sembrava disinteressarsi dei miei tentativi, e lampi e tuoni e scrosci han continuato senza pietà. Convinto che la strage di vigna ed orto fosse completa mi sono avviato con passo felpato fra i filari. E con grandissima sorpresa ho visto che, a parte svariate foglie sbrindellate (il che mi obbliga e ripetere i trattamenti di rame e zolfo) i grappoli sono in buona salute, ed anzi piuttosto allegri. L’orto non ho ancora avuto il coraggio di visitarlo, ma spero per il meglio; temo per le patate che sono piene di foglie, ma agli e cipolle essendo aghiformi dovrebbero essersela cavata. Chissà i lamponi, miei adorati…
Be’, si sa, la vita in campagna è così: non può andare tutto bene. E’ una metafora della vita, bisogna aspettarsi qualche bieco colpo del destino di tanto in tanto, e l’importante è non stare ad accordogliarsi troppo.
Per esempio, moglie Marina ed io ci eravamo dati da fare il giorno prima a preparare sciacqui ed attraversamenti in un tratto della strada ripido e assai malmenato da precedenti rovesci, ma la forsennata grandinata ha travolto ogni sbarramento e l’acqua ha creato eleganti e sinuosi canyons sulla strada, così che oggi posso ritornarci e lavorare il doppio. Per fortuna c’è un aiuto essenziale in forma di Adriano, il terzo albanese della vita mia, che sta ripristinando il paesaggio viario.
Vi informo che decespugliando le erbacce tra i filari delle nuove piantagioni di barbatelle di Merlot ho visto che stanno benone e che, future portatrici di grappoli svettano di qualche centimetro fra millefoglie e borsa da pastore, Fanno parte di un’operazione altamente strategica iniziata circa tre anni fa che tende ad aumentare la produzione di vino impiantando nuove pianticelle negli spazi a suo tempo lasciati fra le viti, quattro metri fra coppia e coppia di piante (metodo Casarsa). Ora in mezzo ai quattro metri c’è una pianticella che timidamente occhieggia le più anziane vicine in cerca di conforto e consiglio. Rinnovamento, flessibilità e crescita, ragazzi! L’avete già sentito da qualche parte?
"Ighina, un Uomo venuto dal Futuro"
RispondiEliminacodesto straordinario personaggio(puoi vederlo su you tube), ha costruito un'elica che, puntata verso il cielo, produce una spirale inversa che dirada le nubi e quindi pioggia e grandine!.
ovviamente ruotando in senso opposto, genera pioggia. vedere per credere.
semplice, no?
altro che campanelle e danze della pioggia!
ogni domanda ha la sua risposta.
risposta che è là quieta, pronta ad essere "scoperta"!
Scudo caro, credo oramai esser pronto quale tuo consulente cosmogonico-cosmologico...
(come "stradino" invece sono meno ferrato. tuttavia mi ricordo che, nei punti di maggior pendenza dello sterrato, usavo quelle canalette ad "U" di cemento, che bastava svuotare dopo ogni acquazzone.)