Due novità di notevole impatto: prima novità, è arrivato Gerner dalla Danimarca insieme alla moglie Vera, entrambi a cavallo di una di quelle belle corriere che in tempi relativamente brevi li ha scodellati a Montecatini, dove domattina andrò a recuperarli per condurli qui a casa. Gerner è già stato qui una ventina d’anni fa e troverà molte cose cambiate, case e casette costruite, campagna quasi in ordine ed un bel pollo arrosto con un bel bicchierozzo di rosso Merlot.
Lo incontrai per la prima volta un sacco di tempo fa al Folkstudio di Via Garibaldi a Roma, quel mitico locale fumoso e buietto dove i giovani talenti della musica vagabonda si esibivano in brevi performances alternandosi sulla scena costituita da una seggiola posata su un palcoscenico alto venti centimetri e di ben poco più largo. Il pubblico era assai eterogeneo, e per quanto ridotto di numero –al massimo ci potevano stare cinquanta persone nelle serate clou, quando veniva qualche star tipo Shawn Phillips o il Duo di Piadena- vi comparivano spesso personaggi noti e belle figliole.
Io venivo dalle estreme periferie nazionali, e per quanto a Trieste avessi conquistato alcuni piccoli spazi radiofonici con le mie prime canzoni, il micro palcoscenico del Folkstudio rimase fuori dalla mia portata per qualche lungo e doloroso mese: i miei arpeggi sulla chitarra erano antiquati ed obsoleti, e le corde della Masetti (prestatami da un’amica) erano di nylon, una specie di bestemmia nel mondo dei folksingers non locali, che adoperavano corde di metallo dal suono più squillante ed argentino.
Mentre me ne stavo fremente fra il pubblico ad osservare, studiare e rubare con gli occhi, sulla scena si esibiva fra gli altri il duo Robert e Gerner: Robert era il solista, cioè quello che faceva scale e riff e commenti melodici, e Gerner era una specie di macchina da guerra dalla cui preziosa Martin uscivano raffiche di note sonore e potenti, prodotte da uno stile tecnico da me mai sentito prima. I due non cantavano proprio benissimo, ma le due chitarre producevano una fantasmagorìa di sonorità che mi lasciava sbalordito, oltre che invidiosissimo.
La tecnica detta fingerpicking non era difficile e non ci misi molto ad impararla ed a scrivere qualche canzone suggeritami dagli accordi stessi. In breve tempo ero abbastanza bravo da essere ammesso non solo sull’ambito palcoscenico del Folkstudio ma persino da essere accolto dal duo danese –Gerner e Robert- che già avevano esplorato i dintorni in caccia di luoghi dove arrotondare le misere prebende, e suonavano in strada, per esempio a Piazza Navona dove all’inizio il mio compito fu di girare col cappello a raggranellare monetine. Piazze, ristoranti, caffè all’aperto…Bisognava darsi da fare e nel frattempo imparare i trucchi e le finezze del fingerpicking, bluegrass, blues….
Dopo quel periodo di intensa collaborazione ed elaborazione, Gerner ed io rimanemmo amici, sia pur lontani, fino ad oggi. Robert invece era un tipo molto più inquieto: si fermò mio ospite per un mese e diventammo molto amici, poi il richiamo della fidanzata in Danimarca ebbe la meglio e lui partì –con mio grandissimo dispiacere- per non farsi più sentire. Non ha avuto fortuna, il vecchio Robert: qualche anno fa mi arrivò una lettera di Gerner che mi informava del suo suicidio.
Seconda fenomenale novità: abbiamo una linea satellitare che mi permette l’accesso semiveloce alla rete. Ho cominciato ad esplorare Youtube, in particolare qualche video di Pierre Bensusan, Michael Hedges, Leo Kottke…insomma alcuni fra i grandissimi chitarristi del nostro tempo. Provare per credere!
a si?
RispondiEliminase si vedono i video di you tube vuol dire essere connessi veloci?
allora è da quel tempo che sono speedy connesso!
subito subito sono andato a vedere quei virtuosi dello "stile del dito".
Pierre Bensusan mi pare intimista, Michael Hedges estroso, mentre Leo Kottke spiritoso...
tuttavia bighellonando in rete, ho scoperto un certo Tommy Emmanuel(che tu conoscerai benissimo!). è quello che io preferisco!
ma tu non ci sei!
gravissima lacuna...a quando un "tuo" video?!
ho un'idea!
perché tu e Gerner non registrate una session e la versate in rete?
il "Duo Montanina Blues"?
fedeli&fiduciosi gli afecionados restano in trepidante attesa...!